Paesaggi
Ciao a tutti da Antonella, ho notato che non è facile fare delle belle foto dei paesaggi anche se sembrerebbe il contrario.Quando riguardiamo le foto fatte ci accorgiamo che spesso il risultato non è uguale all’emozione provata al momento dello scatto, questo perché in quel momento si è vissuto un attimo unico che coinvolge tutti e cinque i sensi mentre quando andiamo a riguardare la foto sul computer la possiamo osservare solo in due dimensioni.
La bravura del fotografo sta proprio nel riuscire a cogliere la bellezza del panorama, in modo da far risaltare la maestosità del paesaggio. In pratica deve suscitare la curiosità di visitare quel luogo.Tutto questo può avvenire con l’esperienza e con alcuni piccoli accorgimenti:
– Rispettare le regole della composizione (regola dei tre terzi): dobbiamo far confluire tutte le linee in un punto detto di fuga così da conferire profondità alla foto;
– Usare il primo piano: quando guardiamo una foto perdiamo la terza dimensione (la profondità) e per ovviare a questo problema dobbiamo inserire nello scatto un elemento in primo piano in modo da dare il senso della profondità;
– Inserire pochi elementi che rendano la foto pulita in modo da non creare “confusione”;
– Cogliere l’attimo: cioè aspettare il momento giusto. Cogliere l’attimo vuol dire anche inserire quel particolare che rende quello scatto “speciale” come ad esempio la luce o il risalto di un cielo.Grazie alla luce è possibile creare un contrasto tra luci e ombre utilizzando quella del mattino o quella della sera. La luce migliore è quella del tramonto , quando il cielo si tinge con sfumature gialle e rosse mentre quella del mezzogiorno è troppo forte e aggressiva. Per quando riguarda il risalto del cielo possiamo considerarlo un elemento importante solo nel momento in cui le nuvole riescono a creare bellissimi disegni che rendono interessante lo scatto.
Un ultimo elemento da considerare, specie si fotografiamo il mare, è la linea dell’orizzonte. Infatti se questa linea non è dritta può rendere lo scatto del tutto inutilizzabile perché costituisce un grave elemento di disturbo.