La messa a fuoco
Ciao da Antonella, una cosa fondamentale di una fotografia è la messa a fuoco. Vi siete mai chiesti come si mette a fuoco un soggetto?
Per prima cosa è necessario girare la ghiera dell’obiettivo in modo da aumentare o diminuire la distanza fra il sensore e le lenti.Quando la luce entra nell’obiettivo giunge al sensore sotto forma di triangolo. Se il vertice di questo triangolo di luce colpisce il sensore, la foto è a fuoco; al contrario risulterà sfuocata.
Le fotocamere migliori permettono di scegliere la regolarizzazione della messa a fuoco.La giusta messa a fuoco è indicata o dai segni di distanza della lente oppure sul viewfinder che è un’ applicazione che permette di determinare quale sia la giusta focale da usare per ottenere il risultato.
La lente dell’obiettivo riesce a mettere a fuoco un piano per volta. Per mettere a fuoco possiamo usare una di queste tre tecniche:
- il fuoco fisso
- il fuoco manuale
- l’autofocus
Con il fuoco fisso la lente è impostata ad una distanza media. Se usiamo una lente grandangolare e un apertura del diaframma piccola tutto quello che rientra nei due metri sarà definito. Grazie alla profondità di campo (che è la zona di messa a fuoco) la zona davanti o dietro al punto di messa a fuoco sarà nitido.
La messa a fuoco manuale la troviamo soprattutto nelle macchine reflex ed è attivabile agendo sulla ghiera dell’obiettivo.
Possiamo utilizzare questa funzione per particolari scatti come ad esempio:
- Nella macrofotografia: gli scatti a distanza ridotta hanno una profondità di campo ravvicinata e in questi casi è preferibile usare la messa a fuoco manuale piuttosto che l’autofocus;
- Con poca luce: grazie a questa funzione è possibile fotografare senza tante difficoltà;
- Scattare attraverso ostacoli: perché il fuoco manuale riesce a farci saltare ostacoli (es. finestre, recinzioni) e mettere a fuoco il soggetto desiderato;
- Primi piani: in questo tipo di foto possiamo mettere a fuoco un particolare (es. occhi) in modo perfetto;
- Fotografare soggetti in lontananza: qui dobbiamo evitare il fuoco su elementi più vicini ed inoltre dobbiamo usare la regolazione sull’infinito;
- Creatività: con questo stile di foto possiamo decidere se sfuocare una parte o tutto lo scatto;
- Panoramiche: dovendo unire gli scatti avendo la stessa messa a fuoco non noteremo alcuna differenza;
L’autofocus è un sistema automatico ottico per ottenere e mantenere automaticamente la messa a fuoco di un soggetto in modo da permette di ottenere una foto nitida. Esistono due tipi di autofocus: attivo e passivo.
Con l’autofocus attivo la macchina usa dei raggi infrarossi per calcolare la distanza del soggetto e regolare le lenti. Questo permette anche una migliore messa a fuoco di notte.
L’ autofocus passivo usa un sensore CCD che trasforma la luce rilevata dal sensore in risoluzione di colore analizzando il contrasto dell’inquadratura. Il suo pregio è quello di funzionare su quello che “vede” e non su quello rilevato dai raggi infrarossi.
Capite queste differenze possiamo fare delle belle foto usando questi piccoli accorgimenti in base al tipo di scatto che decidiamo di fare.